La musica è l’arte dell’immaginario per eccellenza, è un’arte scevra di tutti i limiti imposti dalle parole,
un’arte che tocca le profondità dell’esistenza umana, un’arte fatta di suoni che travalicano tutte le frontiere
(Daniel Barenboim, La Musica sveglia il tempo)

L’ambito dell’espressione musicale si è recentemente sviluppato come estensione delle tradizionali attività di Eta Beta rivolte alle arti e si innesta su una serie di esperienze inclusive di natura creativa, che nel tempo hanno coinvolto il teatro, la pittura, la fotografia e la danza.

Il progetto sottende una visione precisa che si fonda su tre pilastri:

  • la coscienza che il linguaggio artistico-musicale non è limitato a quello codificato del sistema armonico tonale, ma comprende l’infinita combinazione dei suoni producibili;
  • la consapevolezza di quanto e come le neuroscienze e in generale gli studi abbiano progressivamente confermato l’efficacia della musicoterapia;
  • la convinzione circa il valore della relazione, nel senso che non è la musica da sola ad essere trasformativa per la persona, ma è la musica attraverso la relazione con l’altro che consente di agire sulle emozioni, sui pensieri e sulle azioni, diventando così strumento di conoscenza e cambiamento. La musica infatti genera, veicola, dà senso, potenzia l’incontro umano, che diventa trasformativo per tutti i protagonisti coinvolti.

Le prime iniziative in questa area di attività di Eta Beta hanno dato luogo all’esperienza del progetto Un’orchestra dalla Luna, co-finanziato nell’ambito del bando 2018 dell’otto per mille della Chiesa Valdese.

Per una rete delle altre orchestre italiane

A Cascina Rossago (Pavia), nella prima struttura residenziale non urbana (farm community) per persone adulte con autismo, nasce nel 2003 l’Orchestra Invisibile. La sua gestazione è stata complessa, coinvolgendo fattori di varia natura: emotivi, economici, medici.

Il gruppo musicale riunisce professionisti e persone affette da autismo: dopo avere sperimentato diversi generi musicali, il repertorio dell’Orchestra Invisibile si è orientato verso il jazz “convenzionale”, un genere musicale che consente di realizzare un compromesso fra la costanza delle strutture armoniche e il cambiamento determinato dall’improvvisazione.

L’esperienza dell’Orchestra Invisibile è raccontata in un volume monografico edito nel 2015 da Jaca Book e curato dal fondatore dell’Orchestra, Pier Luigi Politi, insieme a Ellade Bandini e Carlo Sini, con le bellissime fotografie di Enrico Pozzato.

L’Orchestra Invisibile è giunta in trasferta a Viterbo nel 2016 su invito dell’Università della Tuscia, per uno “spettacolo”, dal titolo Sincronie sonore, tenutosi presso l’Auditorium del complesso di Santa Maria in Gradi. Nell’occasione è stata proposta una improvvisazione in musica, sul filo dell’arte e della cura, accolta con grande successo dal pubblico. 

Dall’esperienza di quella singolare armonia, che ha coinvolto in una trascinante sincronizzazione chiunque desiderava partecipare, è nato il progetto Una orchestra dalla luna, a cura del maestro Adriano Primadei.

L’impresa viterbese è accompagnata dal desiderio di collegare, attraverso contatti, informazioni e scambi, altre realtà italiane affini, così da costruire una rete, una mappa insolita di comunicazione e di solidarietà creativa.