Il progetto è destinato a 11 persone con disabilità (pcd) intellettiva in età adulta e le loro famiglie e si prefigge di sperimentare, per l’ambito territoriale della ASL di Viterbo, la costituzione di uno sportello per la progettazione individualizzata per l’accesso alle misure previste dalla L. 112/2016 (cosiddetta legge sul “Dopo di noi”).

L’obiettivo è quello di coinvolgere pcd e famiglie/caregiver in un percorso di empowerment e partecipazione attiva, unitamente a operatori del settore pubblico e figure specialistiche coinvolte dagli ETS partecipanti, ai vari momenti della valutazione multidimensionale, della progettazione individualizzata e di costruzione del budget di progetto.

L’unità locale viterbese partecipa a una rete di oltre trenta sportelli per la vita indipendente istituiti su tutto il territorio nazionale nell’ambito del progetto “Liberi di scegliere…dove e con chi vivere”, realizzato dall’Anffas con finanziamento da parte del Ministero del lavoro e delle politiche sociali.

Il progetto ha preso avvio nel luglio 2020, con la costituzione dell’equipe multidisciplinare (psicologo, educatore professionale e assistente sociale) che ha avuto il compito di attuare il progetto.

L’equipe di specialisti ha quindi partecipato, tra i mesi di settembre 2020 e febbraio 2021, a un approfondito percorso di formazione sull’utilizzo delle metodologie e di strumenti di analisi dei bisogni della pcd ispirati al modello cosiddetto psico-sociale, in grado, quindi, di realizzare la valutazione multidimensionale dei bisogni della pcd e degli esiti rispetto ai diversi domini della Qualità della Vita (QdV). La formazione, a cura dello staff di Anffas, già prevista in presenza, a causa del perdurare dell’emergenza sanitaria si è invece tenuta in modalità da remoto,

Con la scelta, a fine febbraio del 2021, delle 11 Pcd coinvolte, selezionate tra gli utenti del Servizio Disabile Adulto della ASL di Viterbo, che aderisce al progetto, si è avviata la vera e propria fase della sperimentazione dell’attività di progettazione individualizzata, attraverso incontri di contatto e conoscenza con i destinatari diretti e indiretti (familiari e/o caregiver), per la raccolta di informazioni e la valutazione multidimensionale. In esito al processo di valutazione, l’equipe multidisciplinare ha provveduto, tra i mesi di luglio e settembre 2021, alla predisposizione dei progetti individuali e personalizzati redatti ai sensi dell’art.14 della L.328/2000 e della legge 112/2016 (legge sul “dopo di noi”). Il progetto individuale identifica gli obiettivi di miglioramento della qualità della vita della persona con disabilità e gli ambiti nei quali necessita di sostegni per la realizzazione del diritto alla vita indipendente di cui all’art. 19 della Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità.

Per ciascuno di tali ambiti, è stato individuato il supporto necessario, di cui è stato quantificato anche il valore economico, confluendo alla definizione del budget di progetto, con il quadro di tutte le risorse economiche atte a garantire la fruibilità dei sostegni individuati.
Particolarmente interessante è stato, per le persone e le famiglie, comprendere il valore economico dei supporti non formali (ad esempio quelli forniti da caregiver familiari) di cui comunque la persona con fragilità necessiterebbe per mantenere inalterata la propria qualità di vita qualora venisse meno l’elemento della gratuità.
Il progetto individuale è stato consegnato a ciascuna famiglia nel corso del mese di ottobre, nel corso di incontri di restituzione individuale con ciascun partecipante. Infine, il 27 novembre 2021 si è tenuto presso la ASL un incontro plenario di presentazione dei risultati del progetto da parte dell’equipe di progetto al quale hanno partecipato le famiglie delle Pcd coinvolte, le associazioni promotrici del progetto e il dott. Marcelli, direttore dell’UOC TSMREE della ASL di Viterbo.
All’esito di tale percorso progettuale, le 11 persone e le famiglie che vi hanno preso parte dispongono di un progetto di vita meditato e dettagliato, che possono presentare alle istituzioni competenti, primo tra tutti l’Ente Locale, per chiederne l’attuazione ai sensi della già citata convenzione Onu, della legge 328/2000 e della legge 112/2016 sul “dopo di noi”. Un altro importante risultato che questa iniziativa ha permesso di conseguire è la formazione dei componenti dell’equipe di professionisti coinvolti sull’utilizzo di sistemi standardizzati e validati per realizzare la valutazione multidimensionale dei bisogni.
Il progetto dello sportello territoriale per la vita indipendente è stato promosso da Eta Beta in partenariato con la Fondazione Oltre Noi di Viterbo, che ne è capofila, con la partecipazione, come già menzionato, della UOC Tutela Salute Mentale e Riabilitazione in Età Evolutiva – Disabile Adulto (TSMREE-DA) della ASL di Viterbo nella fase di selezione delle Pcd e delle famiglie direttamente coinvolte e il monitoraggio delle attività. Il progetto ha ricevuto un co-finanziamento da parte della Fondazione Carivit nell’ambito del bando “Welfare di Comunità” del 2020.